Piccolo Rifugio Onlus
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Residenze per disabili
Piccolo Rifugio: sei case che sono anche famiglia per circa cento persone con disabilità, in tutta Italia. Fondatrice: la serva di Dio Lucia Schiavinato.
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Vittorio Veneto -LA NOSTRA FESTA- 'In tanti abbiamo creduto all'amore'
(3) Commenti

sabato 15 maggio 2010

Vittorio Veneto ha abbracciato il Piccolo Rifugio.
Circa quattrocento persone - amici, volontari, istituzioni, terzo settore, dipendenti e soprattutto ospiti del Piccolo Rifugio - hanno partecipato nella mattinata di sabato 15 alla cerimonia con cui il Piccolo Rifugio ha presentato i radicali lavori di ristrutturazione, rinnovamento e ampliamento che la hanno impegnato dal 2005.
Francesco e Giacomo, che da oltre 30 anni vivono al Piccolo Rifugio, assieme a Diego che ne frequenta il centro diurno, hanno tagliato il nastro dell'inaugurazione alle 12.40, assieme al vescovo di Vittorio Veneto mons. Corrado Pizziolo, al sindaco Gianantonio Da Re e al presidente della Regione Veneto Luca Zaia.

Condividiamo il ricordo della festa: raccontateci le vostre emozioni e le vostre impressioni sulla festa di sabato 15 maggio lasciando un commento qui sotto o scrivendo a ufficiostampa@piccolorifugio.it

GLI INTERVENTI ALLA CERIMONIA
"Le persone qui accolte - ha detto il vescovo di Vittorio Veneto mons. Corrado Pizziolo prima della benedizione - ricevono molto, ma hanno anche tanto da dare, non dobbiamo dimenticarlo. Se non ci fossero queste persone mancherebbe occasione perché società e persone dessero il meglio di sé. Il Piccolo Rifugio ha questa grande ricchezza, ma anche questa grande responsabilità . Ed auspico che il Piccolo Rifugio conservi sempre l'ispirazione evangelica da cui ha avuto origine".

"Il motivo primo del notevole sforzo, economico e organizzativo, affrontato dalla Fondazione - ha spiegato il presidente della Fondazione Piccolo Rifugio Carlo Barosco - è quello di dare sempre più corpo alla funzione vera del Piccolo Rifugio, che non sono i connotati strutturali e tecnologici, anche se di pregio, degli edifici, le funzioni e agli indirizzi che appartengono da sempre al Piccolo Rifugio: porre al centro dell'attenzione e dei progetti la persona accolta". E ancora: "dovremo sempre saper distinguere gli obbiettivi di diligente osservanza delle normative e delle regole della qualità certificata, da quelli di attuare un servizio alla persona nel nome di una accoglienza attenta della mission propria della fondazione, in modo da far prevalere questa attenzione sulla prima. Oggi più di ieri ciò non è dato per scontato, in quanto la rilevante e complessa attività di netto carattere aziendale che ci coinvolge (...), proprio in quanto imposta e necessaria, tende a distrarre l'attenzione ai richiami della mission. Nostro maggiore impegno è non lasciarci distrarre".

"Sopra la porta d'entrata del Piccolo Rifugio - ha detto il responsabile della casa Dino Mulotto - è scritto: 'abbiamo creduto all'amore'. Quello che è accaduto in questi anni dimostra che il significato di questa frase è ancora attualissimo".

Nel suo intevento, il responsabile della progettazione sociale del Piccolo Rifugio Carlo Donadel, che ha anche presentato la cerimonia, ha ripercorso l'intero cammino dei lavori: la legge regionale 22/02 su autorizzazione ed accreditamento, che ha definito nuovi requisiti per enti come il Piccolo Rifugio e reso necessari interventi;  la decisione di rimanere nella sede storica di viale della Vittoria, e di modulare i servizi sul modello della comunità alloggio e non della rsa; il progetto affidato all'architetto Adriano Bellè, volontario dell'associazione Lucia Schiavinato; la costituzione di un gruppo di volontari per la sensibilizzazione e la raccolta fondi legate al progetto;la prima conferenza stampa di presentazione dei lavori, a novembre 2004; l'inizio dei lavori con il temporaneo trasferimento delle ospiti al Cesana Malanotti a Meschio; il vecchio garage trasformato in sala poifunzionale; la scelta, maturata in corso d'opera, di realizzare un impianto geotermico; l'inaugurazione del primo stralcio dei lavori, con completa copertura dei fondi, grazie alla straordinaria generosità del territorio; il trasferimento temporaneo degli ospiti uomini a Villa delle Rose a Costa. Fino ad arrivare ad oggi: due comunità alloggio che possono ospitare l'una fino a 19 persone e l'altra 10, un centro diurno che dispone di 8 posti ma potrà arrivare a 15, il gruppo appartamento per 5 persone. Sono in tutto 35 oggi gli operatori al Piccolo Rifugio.

"Qui abbiamo imparato a vivere aperti al mondo e non chiusi in noi stessi", ha detto dal palco Bruno, uno dei 28 ospiti del Piccolo Rifugio, che ha letto, a nome di tutti gli ospiti, il discorso che ha preparato. Ricevendo l'applauso più lungo.

"Il Piccolo Rifugio viene prima di tutti a Vittorio Veneto, è la prima realtà che come amministrazione comunale dobbiamo sostenere. Quello che fa per la città è straordinario", ha detto il sindaco Gianantonio Da Re.

"Avevo tanti impegni oggi, ma ho scelto di venire qui - ha detto il presidente della Regione Veneto Luca Zaia -. Perché questa realtà è emblematica di un Veneto che è diverso da come viene sempre dipinto. Fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce: noi siamo la foresta che cresce. E voglio ringraziare i volontari del Piccolo Rifugio e i donatori".

Emozionato ed emozionante,infine, l'intervento di Lionella D'Arsiè, presidente dell'associazione Lucia Schiavinato, che ha raccontato come arrivò al Piccolo Rifugio spinta da suo zio Luigi Lorenzetto..."Devo a lui molto, e nel momento in cui ho capito che il disabile è un dono che ci viene offerto e non un peso o una vergogna, ho fatto del Piccolo Rifugio la mia seconda famiglia". D'Arsiè anche ripercorso vent'anni di attività dell'associazione Lucia Schiavinato, segnati, ha sottolineato, da uno stile e da una convinzione precisi: i fatti sono preferibili alle parole."Con le persone disabili si trascorre del tempo insieme offrendo amicizia e ascolto. Pronti a riconoscere l'unicità di tutti e a ricevere il tanto che ciascuno ha da donare".

Sono intervenuti dal palco della cerimonia anche il vicepresidente della Provincia di Treviso Floriano Zambon, il direttore del sociale della Ulss 7 Marisa Durante, l'europarlamentare Giancarlo Scottà e Patrizia in rappresentanza delle persone che frequentano il centro diurno del Piccolo Rifugio. Oltre a Dino Della Giustina che a nome dei genitori e dei parenti di chi vive al Piccolo Rifugio ha voluto ringraziare "chi ha concorso a realizzare quest'opera".

Commenti:
venerdì 21 maggio 2010
E'stato uno dei tanti motivi per emozionarsi con i ragazzi. Grazie di cuore
giovedì 20 maggio 2010
Complimenti a tutti. E'stata una gran bella festa.... quasi quasi da ripetere più spesso
martedì 18 maggio 2010
E' stata una giornata grandiosa, i quattrocento non si sono fatti intimorire dalla pioggia. Un grazie particolare alla Presidente Lionella D'Arsiè che ha saputo emozionarsi ed emozionare. Bravi tutti coloro si sono adoperati per la buona riuscita dell'inaugurazione.

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