(1) Commentivenerdì 16 novembre 2018
In questi ultimi mesi- tra luglio e ottobre- sono ritornate al
Signore tre Volontarie della Carità.
* Lidia Cordella, che negli
ultimi anni viveva in famiglia a Bari, dopo avere operato come
responsabile del Piccolo Rifugio di Ferentino, negli anni Ottanta,
e successivamente al Piccolo Rifugio di Verona, quando da
Pescantina si spostò in città: prima in via Ponte
Pignolo, in attesa della sistemazione della casa, poi in via
Vivaldi.
Lidia Cordella, il suo ricordo del Piccolo Rifugio
di Roma
*Nozinha, all'anagrafe Ana Maria Balduino
Alvez. Da tempo era malata e ultimamente non riconosceva più
le persone vicine, ma, se le chiedevi chi era lei, rispondeva con
prontezza: io sono una Volontaria della Carità. Ed è
vero: Nozinha è stata sempre fedele e consapevole della
grandezza e bellezza della propria vocazione. Ha lavorato sempre,
in Brasile nella pastorale della donna e per alcuni anni è
stata anche al lebbrosario di Grajaù, quello che stava tanto
a cuore alla fondatrice dell'Istituto Lucia Schiavinato, tanto che
avrebbe voluto trascorrere lì i suoi ultimi giorni

Nozinha, al centro, con altre Volontarie del
Maranhão
*Teresa Fresu, invece, ha lavorato per anni
nella Villa Madonna della Neve a Campocroce di Mogliano Veneto, una
delle strutture volute da Lucia per la riabilitazione delle ex
prostitute. Quando le Ville sono state chiuse, Teresa ha continuato
a lavorare a Verona, con adolescenti a rischio, bambini in
attesa di adozione, ragazze madri. Negli ultimi anni, ormai malata,
viveva in una casa di riposo, seguita sempre con grande amore dalle
"sue ragazze" che l'hanno accompagnata fino alla fine come fosse la
loro mamma.

Teresa Fresu, la testimonianza di Cinzia
...l'Istituto si fa numeroso in Paradiso!
"Non abbandonare il tuo gregge, Signore, Pastore buono, che
instancabile ci guardi. Veglia su di noi con la tua misericordia,
perché l'astuzia del maligno non ci vinca". (dalla
liturgia)