(0) Commentilunedì 27 maggio 2019
Tre murales abbelliscono il Piccolo Rifugio di Verona.
Tre murales danno voce alle donne e agli uomini con
disabilità del Piccolo Rifugio di Verona. Li hanno
realizzati loro assieme a Ilaria Lavanda, counselor professionale a
mediazione artistica.

Tre murales astratti, per dare la piena libertà di
espressione al di là degli stererotipi che vorrebbero farci
disegnare in un solo modo.
Tre murales realizzate con acrillici, cementite, nastri di
carta, pennelli, rulli, vernice, per sperimentare
contemporaneamente tecniche molteplici. Tre opere con cui gli
ospiti del Piccolo Rifugio dicono "ci sono anch'io" e lasciano una
traccia che resta nella memoria, e nelle nostra casa, anche dopo di
loro.
Tre murales per comunicare il proprio desiderio di voler essere
e saper fare nonostante le difficoltà.

I murales che giungono al termine di un percorso di tre incontri
che hanno coinvolto anche l'equipe educativa del Piccolo Rifugio e
che ha visto donne e uomini del Piccolo Rifugio sperimentare anche
il "dripping", lo sgocciolamento reso celebre dal pittore americano
Jackson Pollock, con cui l'artista entra fisicamente dentro la sua
opera, e diventa con essa una cosa sola.

Tra gli obbiettivi educativi del progetto: stimolare risorse
residue, promuovere espressione di sé, stimolare
intelligenza interpersonale, agevolare l'intelligenza corporeo
cinestetica, allenare l'emisfero destro del cervello, esercitare
l'abilità motoria fine.

"Al Piccolo Rifugio - scrive Lavanda - ho realizzato ciò
che C. Rogers definisce la" tendenza attualizzante" nell' essere
umano. Ringrazio le educatrici e gli ospiti per
l'opportunità . A differenza di quanto i media ci fanno
vedere, sono davvero tanti gli operatori, educatori e insegnanti
che amano il loro immenso e complesso lavoro e lo praticano con
professionalità ed alto senso umano".